Inno a Chiavenna. Una poesia di Giovanni Bertacchi (1869-1842)

Chiavenna, Uno dei tipici crotti
Sul ritmo del Mera, che cerulo
discende dall'ultime nevi,
festevole un canto si levi,
o madre Chiavenna, per te.

È un canto di forti e di liberi
che sanno il fecondo lavoro
ed entran nell'ilare coro
fidenti e superbi di sé

Oh gioia d'aperte domeniche,
dolcezza di placide notti,
"helvetica" , sans-serif; font-size: large;">nel grembo dei frigidi crotti,
d'intorno ai fratelli falò!

Le liete fanciulle inghirlandano
di limpide voci la balza.
Più viva la nota s'innalza
se il giovine amor la dettò.

O piccola patria che prosperi
raccolta fra selve e vigneti,
tu gli ospiti accogli ed allieti
con cuore che tutto si dà!

Sull'alpe che brulla ti domina
fan nido i gagliardi pensieri;
leviamo le voci e i bicchieri:
l'Italia comincia da qua!

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