Testo di Paolo Sensini
Parma, antica città ducale dal passato glorioso e di una bellezza che ti riempie gli occhi. Ora è una città semi-africanizzata, destino che l'accomuna a tutti gli altri agglomerati storici della Val Padana e non solo. È questo il modello voluto e imposto dagli accoglioni di professione:
quantità spropositate di "migranti" senz'arte né parte che deambulano ovunque, chi a fare l'elemosina con il cappello in mano davanti a ogni esercizio commerciale, chi a spacciare droga, chi a rubare biciclette, chi a girare senza meta per tirare a sera... Persone inimpiegabili tutte a carico dei contribuenti e delle municipalità - dalla casa popolare (ora anche quelle private requisite dallo Stato per darle ai "profughi") alla sanità passando per la scuola pubblica, forze dell'ordine e sistema carcerario - i quali non producono altro che degrado per sé stessi e per coloro che sono costretti a vivergli intorno. Prima ancora che con loro bisogna prendersela con tutta quella schiera di negrieri che hanno incentivato il fenomeno in ogni modo: burocrati di partito, sindacati, coop, massoneria, pretaglia a partire dal vertice della piramide. È con questi signori che occorre fare i conti. E farli alla svelta.