autore della prefazione
Se non sapete punire
se non sapete incenerire,
quella parte di voi,
quella parte di noi
stessi, che è stata muta;
se non sapete dire
perché abbiamo fatto morire
Bàbel e gli altri; e chi ha in noi premuta,
style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">vent’anni, la sua bocca;
non parlate, non scrivete
prefazioni, non dorate
quei nomi per la pietà.
Lasciateci la nostra verità
imperfetta, umiliata
- tra la Rivoluzione che è passata
e quella che verrà.
Postilla
Isaac Emmanuilovic Babel, autore, tra l’altro, della Armata a cavallo, morì nelle carceri di Stalin, dove era stato rinchiuso e sottoposto a tortura nel 1939, in circostanze non del tutto chiarite tra il 1940 e il 1941. Venne “riabilitato” nella corso della “destalinizzazione” e, dopo il XX Congresso del Pcus del febbraio 1956, fu stampata e pubblicata l'edizione sovietica delle sue opere, con una reticente prefazione di Ilya Ehrenburg.