GUERRA FRA POVERI, ESTREMA STOLTEZZA
di Giandiego Marigo
Per chi legga i giornali (abitudine purtroppo sempre più rara, forse con delle ragioni) o comunque per chi si tenga informato tramite la rete risulta evidente, non è soltanto il ridondare di una informazione tambureggiante e sin troppo presente, bensì la manifestazione di un disagio sin troppo marcato. Sto parlando dell’aumento esponenziale delle manifestazioni di violenza ed insofferenza nei confronti degli ultimi. Dell’assurda convinzione che chi sta peggio sia il nemico, Sto parlando di quello che viene definito il “Capolavoro del potere” : La Guerra fra Poveri.
I fatti di Guidonia con le barricate fra residenti e campo nomadi sono solamente l’ultimo grano di un rosario di “sintomi”, sempre più grave e costante. Ricordare che la controparte non è chi ha fame, ma chi affama serve a poco ed anzi potrebbe persino essere accolto con fastidio, perchè è più facile se il nemico è straniero, magari colorato e peggio zingaro, Rom o Sinti. Questi episodi di intolleranza si stanno moltiplicando, campi nomadi assaltati o che vanno misteriosamente a fuoco, stranieri con cittadinanza respinti dalle case popolari da gruppi di facinorosi difensori dell’italianità … aggressioni, risse … sino alla lotta per il cibo ai poverissimi, passando per l’intolleranza delle parole e dei rimbrotti da bar, forse la più pericolosa ed infida. Alcuni analisti ci imbastiscono un’analisi dotta per giustificare il fenomeno che però passa, casualmente, dall’affermazione che sia una cattiva, pessima gestione di un’accoglienza eccessiva e buonista a creare il problema. Altri affermano che non di razzismo si tratti ma di esasperazione. Certo questa esasperazione è pessimamente direzionata. Lascia integro e tranquillo il potere per accanirsi con chi non ha voce. Fatto innegabile è che il Mainstream, direttamente o indirettamente nutra questa repulsa e se ne nutra esso stesso.
Un Capolavoro del potere, che allontana il rancore sordo e senza connotazioni dagli affamatori per risolvere la questione fra affamati. Che magari fanno anche il favore di decimarsi nel frattempo. Per chi ancora perda del tempo a leggere ed a pensare l’evidenza di questo “complotto” è schoccante, palese , ma si sa oggi il leggere ed il pensare sono azioni di manifesto “buonismo sinistorso e di radicalismo chic” Chi scrive non ha dubbi sul fatto che un disagio esista, anzi essendo un povero vero ne ha le prove evidenti sul corpo e nell’anima, ma un disagio non giustifica una rabbia senza senso e senza controllo, mal direzionata ed inutile se non a chi ne fa uso per “stabilizzare” il proprio potere, la propria visione tragica di mondo”. Un’altra considerazione mi deriva dall’affermazione di un gruppo Xenofobo, destrorso e in parte neo-nazista in Germania alle ultime elezioni.
Si badi la definizione Neo-nazista è di facile uso, ma imprecisa, come per “Casa Pound” in Italia in nazismo 3.0 ha cambiato la sua esteriorità, non è palesemente anti-sionista, per esempio, ma anti-islamista, Neo-liberista e non protezionista, se non a perole. Sceglie donne dichiaratamente lesbiche come portavoce ( e questo in Germania lo hanno fatto innegabilmente loro non i Verdi o la Die Linke). Parla a tratti di de-industrializzazione, di decrescita e compatibilità, ma fomenta, nutrendosene e crescendo in essa, l’intolleranza e le sue manifestazioni più violente e medievali, quelle di cui stiamo parlando qui. Le cose cambiano e perfino il fascismo lo fa. Quindi chi sono gli alabardieri di queste manifestazioni di ribellismo senza costrutto, direzionato ai deboli, ai diversi, ai comunisti. Al potere plutocratico dei partiti di sinistra? Guarda caso proprio gruppi che hanno queste caratteristiche comuni in tutta Europa.
Altro che complottismo! Chi scrive non è un fan di quest’Europa liberista e crudele con il cuore da ragioniere nazista, tutt’altro, ma questo tentativo di appropriasi del disagio anti-europeo attraverso il razzismo e la xenofobia è palese. Almeno quanto la stoltezza di una guerra fra poveri, eppure è quello che sta succedendo, ogni giorno di più!