Fonte: La luce di Maria
La domanda sorge spontanea: può essere che gli ultimi due terremoti che hanno devastato l’Italia centrale, cioè quello dell’Aquila e quello dell'altra notte siano avvenuti entrambi alle tre di notte, che notoriamente è l’ora del demonio per eccellenza? “Questo è un terremoto di magnitudo importante, è un terremoto superficiale che ha provocato uno scuotimento rilevante. Il valore è paragonabile al sisma de L’Aquila”, ha dichiarato Fabrizio Curcio, capo della Protezione Civile. Ma le similitudini tra il terremoto dell'altra notte e quello abruzzese non finiscono qui. Ore 3.32 del 6 aprile 2009, una violenta scossa di terremoto devasta il Centro Italia, creando ingenti danni alla città de L’Aquila e ai paesi circostanti. Ore 3.36 del 24 agosto 2016. Praticamente alla stessa ora, ma sette anni dopo, un altro terrificante sisma distrugge e sbriciola Amatrice, Accumoli e i territori vicini al confine tra Lazio, Umbria e Marche. Sembra quasi un dejà-vu, stessa ora, stessa devastante scossa, stessi danni, tante vittime e numerosi feriti. In piena notte, Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto, Pescara del Tronto, Norcia, Castelsantangelo sul Nera rivivono i terrificanti istanti provati dagli aquilani solo pochi anni prima.
Sempre in piena notte, le persone dormono e vengono improvvisamente svegliata dalla terra che si muove, dai lampadari che iniziano a dondolare, dai mobili che cadono a terra, dai calcinacci che iniziano a crollare da tetti e muri. Come a L’Aquila sette anni prima, così è accaduto in Centro Italia, con le persone terrorizzate che in mezzo alla nottata si sono riversate per strada, senza essere ancora al corrente di ciò che davvero stava capitando sotto i loro occhi o a pochi chilometri di distanza. Solo 4 minuti separano il terremoto di mercoledì da quello dell’Aquila del 2009. Un orario particolarmente avversato da alcune tradizioni popolari, che considerano le 3.33 “l’ora del Diavolo”, perché diametralmente opposta alle 3 del pomeriggio che, secondo tradizione, sarebbe l’orario in cui Gesù morì sulla Croce. Presagio di sventura, per chi è affascinato da queste credenze popolari che si tramandano di abitante in abitante, ma null’altro che una superstizione, oppure una credenza che ha una radice profonda nella tradizione Cristiana?