Vico Equense - Il piano urbanistico territoriale (PUT) della costiera amalfitana e sorrentina, approvato dalla Regione Campania il 27 giugno 1987 (legge regionale n. 35), per molti urbanisti e persone che si sono nel tempo occupate dell'argomento, resta ancora uno strumento a difesa della “peculiarità territoriale” di queste due coste. Se molti “mostri di cemento” non sono sorti, molto si deve a questo strumento, spesse volte definito dagli stessi amministratori comunali: “logoro” e che “blocca lo sviluppo del territorio”. Nei giorni scorsi, a Vico Equense, Sindaci e Assessori al ramo della Penisola Sorrentina, compreso il Comune di Positano, su sollecitazione del Consigliere regionale Alfonso Longobardi si sono incontrati per discutere della revisione di questo strumento urbanistico. L’Amministrazione Comunale di Vico Equense ha manifestato grande interesse verso questa iniziativa, divenendo il Comune capofila, cui è stato assegnato il compito di predisporre un documento di sintesi operativo contenente i principali elementi cui tener conto nell’elaborazione del nuovo strumento di pianificazione e da sottoporre alla prossima riunione operativa dei Sindaci che si terrà nel mese di ottobre. Anche l’opposizione consiliare, durante la presentazione delle linee programmatiche del Sindaco Andrea Buonocore, ha sollecitato iniziative comuni per la modifica PUT. L'approvazione del PUT nel 1987 avvenne dopo la legge Bucalossi (l.10 del 1977) che riaffermò l'istituto della demolizione delle opere edilizie senza concessioni o autorizzazioni; e la legge Galasso (8 agosto 1985, n.431) che dispose tra l'altro l'assoluta inedificabilità del territorio dell'intera Costiera, dove si legge nel decreto antecedente la conversione in legge: “è in atto una massiccia, continua e indiscriminata aggressione al territorio, anche per il dilagare dell'abusivismo”, e che impose alle Regioni di approvare i Piani paesistici entro il termine perentorio del 31 dicembre 1986, minacciando in caso contrario l'intervento sostituto dello Stato.
Questi anni furono senz'altro caratterizzati da una spinta verso un risveglio della sensibilità ambientalista. E seppure in ritardo, con l'approvazione del “Piano urbanistico territoriale dell'area sorrentino-amalfitana”, ci fu una svolta per il destino delle due Coste. Intanto è stato modificato nel corso degli anni tre volte: nel 1992, nel 1993 e nel 2000: sono state rese più flessibili le norme relative al rilascio di concessioni edilizie, alla realizzazione di opere pubbliche. Si continua però a discutere sulla sua revisione.
Questi anni furono senz'altro caratterizzati da una spinta verso un risveglio della sensibilità ambientalista. E seppure in ritardo, con l'approvazione del “Piano urbanistico territoriale dell'area sorrentino-amalfitana”, ci fu una svolta per il destino delle due Coste. Intanto è stato modificato nel corso degli anni tre volte: nel 1992, nel 1993 e nel 2000: sono state rese più flessibili le norme relative al rilascio di concessioni edilizie, alla realizzazione di opere pubbliche. Si continua però a discutere sulla sua revisione.