INDIPENDENZA E COSTITUZIONE
COMUNICATO STAMPA
COMUNICATO STAMPA
Attacco a Gheddafi: serve un dibattito parlamentare per mettere sotto processo Napolitano e Berlusconi in quanto non hanno tutelato l'interesse nazionali e hanno violato la Costituzione.
La lettera aperta ai Parlamentari: "Di chi è la colpa dell’invasione?" nella quale Indipendenza e Costituzione, Riscossa Italia, Risorgimento Socialista chiedevano un dibattito sulla mancata opposizione e la partecipazione all'attacco poi alla Libia è stata ripresa da alcuni esponenti politici ed ha aperto la discussione.
Le dichiarazioni contraddittorie di Berlusconi, Napolitano ed altri ministri dell'epoca avvalla la necessità di fare chiarezza a livello istituzionale. È ora che questo Parlamento abbia un sussulto di dignità e di verità. Infatti, come tutti possono ben vedere, la colpa di quanto accade: il carico di dolore e di morti, i soldi spesi ed i fallimenti di Mare nostrum, Frontex, Sophia nascono proprio dalla distruzione della Libia perpetrata da Francia, Inghilterra, Usa, Italia. Le stesse confuse scelte di questi giorni sono testimonianza di quegli errori.
Quanto si sta approntando in Libia, infatti, proprio per il disastro sociale e politico provocato, per un governo che sta rintanato in una base militare, per il controllo tribale del territorio, non appare realistico. A nostro parere sarebbe necessario un intervento diretto dell'ONU davanti alle coste libiche e nella gestione dei campi profughi con forze di paesi non direttamente coinvolti. Onu che dovrebbe rimediare all'errore di aver coperto l'intervento armato di Francia, Inghilterra, USA ed Italia messo in atto per interessi geopolitici e nazionali.
Questa chiarezza è necessaria per approcciare in modo opportuno e con legittimità politica la necessità di fermare l'immigrazione di massa: con umanità ma con determinazione. Ciò per quanto produce in Italia a causa delle reazioni popolari dovute ad una situazione sociale già difficile causata dalle politiche liberiste e dell’Unione Europea. In questo senso l’immigrazione è diventata un’arma di distrazione di massa per parlare il meno possibile di politiche industriali, disoccupazione, disoccupazione giovanile, salari, pensioni, servizi pubblici, democrazia. Ma va fermata anche perchè l'immigrazione di massa impoverisce i territori di provenienza.
Ora il governo ed il PD per motivi elettoralistici sembrano aver cambiato linea sostenendo che il flusso va fermato in Libia, in Africa. Dice Renzi: "Bisogna aiutarli a casa loro". Come da tempo declamato dalla destra.
Può funzionare questa nuova politica del governo e del PD?
Ma come possono costoro, questi governi, questi partiti, aiutare qualcuno quando l’anno scorso i giovani italiani sono emigrati dal nostro paese in misura superiore agli stessi immigrati!? Quando stanno portando al declino un intero paese!?
E’ una cosa assolutamente ridicola, ma anche pericolosa. Infatti, questa frase nasconde ancora una volta la volontà di politiche neocoloniali. Quelle politiche che sono proprio alla base di questo fenomeno: guerre, sfruttamento delle risorse, controllo dei governi locali.
È lo stesso termine di aiuti che va eliminato poichè questi, spesso e volentieri, sono investimenti e prestiti con il cappio al collo, fonte di subordinazione, truffe e corruzione. Altro che aiuti!
È il reciproco interesse che deve muovere il rapporti fra popoli. Ma il popolo italiano deve sapere che ciò è possibile solo cambiando le politiche e le classi dirigenti in Italia.
Devono essere anche chiaro che se è il popolo italiano a decidere se, chi, e quanti possono entrare nel nostro paese, deve esserlo altrettanto che non si può continuare a violare la sovranità altrui come si sta facendo negli ultimi decenni: guerre in Iraq, Libia ed ora la Siria.