Emanuele Attardi. La valigia dei sogni di un verde talento del calcio sorrentino. Il primo giorno alla Lazio

di Antonino Siniscalchi 

Sorrento - Approda alla Lazio Emanuele Attardi. Il verde talento del calcio sorrentino, quattordici anni, licenza media appena conseguita, farà parte della rosa dei Giovanissimi nazionali della società biancazzurra. Lo hanno ribattezzato “Insigne”, ma nella movenze ricorda Messi. Paragoni forse irriverenti, ma rendono l’idea del notevole bagaglio tecnico di un ragazzo che a partire dai primi passi, ha mostrato la sua grande passione per il calcio. “Fin da piccolo – ricorda la mamma Sabina -, aveva appena compiuto 4 anni, ha cominciato a frequentare scuole calcio in penisola, dal Sorrento al Sant’Agnello, dove insieme ai suoi storici amici del pallone, tra cui Alessandro d’Esposito e Mariano Guarracino, tutti classe 2002, ha avuto la possibilità di divertirsi e crescere tecnicamente”. Nel 2014, approda alla corte di Antonio Gallo, tecnico del Sant’Aniello di Gragnano, dove viene inserito in un gruppo di ragazzi classe 2001 tutti selezionati tra le varie scuole calcio campane e da subito conquista la fiducia dell’allenatore, nonostante la fisicità minuta. Emanuele viene ribattezzato ”’O gnomo”. La fiducia di Antonio Gallo si traduce in pratica in un posto da titolare come esterno-trequartista nel difficile campionato regionale classe 2001. Per l’anno successivo, il tecnico del Sant’Aniello, sulla scorta della sua decennale esperienza nel settore giovanile, punta su una nuova selezione classe 2002, per partecipare di nuovo al campionato regionale dei nati nel 2001. Inoltre nel corso dei due anni i suoi ragazzi hanno partecipato ai più importanti tornei nazionali e internazionali confrontandosi con ragazzi della stessa età appartenenti ai più grandi club calcistici professionistici italiani e non, come Milan, Sampdoria, Juve, Inter, e tanti altri, destando sempre apprezzamenti da parte degli addetti ai lavori. Tutto questo si traduce in inviti a numerose partite amichevoli alla presenza di osservatori e responsabili dei settori giovanili di grandi club italiani.
 
Da più parti, tuttavia, pur riconoscendo le grandi qualità tecniche di Emanuele, gli addetti ai lavori hanno ritenuto quello fisico un limite, fino a quando solo agli inizi di giugno, in una partita disputata al centro sportivo Kennedy di Napoli, Mauro Girini, head coach Under 14 della Lazio si innamora letteralmente di Emanuele, convocandolo immediatamente a Formello per un allenamento con i suoi ragazzi e per presentarlo all’olandese Joop Lensen, direttore tecnico dell’Academy biancazzurra di Formello che, confermando l’apprezzamento per la qualità tecnica maturata da Emanuele, non esita a manifestare la sua volontà di tesserarlo e dargli l’opportunità di militare in una grande squadra, dove Emanuele Attardi, potrà dimostrare le sue capacità misurandosi con grandi professionalità, oltre che avere la grande opportunità di fare il campionato nazionale under 15. Mamma Sabina (un passato mezzofondista), intanto, medita l’idea di diventare manager di Emanuele. Papà Gilberto osserva compiaciuto. Anche perché la primogenita Berenice è una bravissima ginnasta. Insomma, due figli uniti dall’amore per lo sport, tra calcio e ginnastica artistica.

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