Gennaro Cinque |
Vico Equense - La bufera alla Marina d’Aequa non si chiude con la solidarietà espressa a voce alta dalla maggioranza con un comunicato. Gennaro Cinque non ci ha pensato su due volte a rivolgersi ai carabinieri di Vico Equense e denunciare l’accaduto. In stazione, nel giro di pochi minuti, ha riempito un verbale indicando il nome dell’operatore che, stando a ciò che ha raccontato ai militari l’ex sindaco oggi assessore, l’ha apostrofato in malo modo “per motivi non noti” lo scorso 8 ottobre. Un episodio grave a detta dell’amministrazione. Un’aggressione verbale per come l’ha dipinta l’assessore ai lavori pubblici che ora attende l’apertura di indagini da parte della Procura della repubblica di Torre Annunziata. Sia chiaro: i carabinieri di Vico Equense, diretti dal capitano Marco La Rovere, lavorano a 360 gradi con l’obiettivo di fare chiarezza sull’intero contesto in cui è scoppiata la lite che, per fortuna, non è andata a finire a botte da orbi. In tal senso non si esclude neanche la pista per cui Cinque sia finito nel mirino del suo presunto aggressore per fatti riguardanti la gestione proprio di Marina d’Aequa. Ruggini al centro dell’episodio che si è consumato dinanzi agli occhi di un altro imprenditore turistico del borgo dei pescatori, in quel momento in compagnia dell’assessore che, dopo aver preso gli insulti, ha preferito allontanarsi dalla marina risalendo a Vico Equense in sella al proprio ciclomotore. Non è escluso che i carabinieri, per accelerare nell’inchiesta, possano nei prossimi giorni ascoltare alcune persone che involontariamente si sono trovate nelle vicinanze di Cinque e del suo interlocutore.
Lo stesso vale per l’imprenditore turistico con cui l’ex sindaco stava dialogando prima della presunta aggressione. Gennaro Cinque, per il momento, non vuole parlare del’episodio avvenuto qualche giorno fa. Ma è profondamente amareggiato. C’è comunque un piccolo giallo perché né l’assessore ai lavori pubblici, già sindaco per due volte, né altri big dell’amministrazione hanno voluto fornire la propria versione sulla lite sfiorata a quattro passi dal mare. Sul caso di Marina d’Aequa è stato preciso il primo cittadino Andrea Buonocore. “Il dissenso non può e non deve mai travalicare i confini della convivenza civile. Questo gesto ci indigna, perché perpetrato nei confronti di una persona che, oltre a ricoprire un ruolo istituzionale, si spende in maniera disinteressata per i cittadini. Siamo convinti che l’assessore Cinque continuerà a esercitare il proprio ruolo con impegno e determinazione, dando un esempio concreto a tutti gli amministratori che quotidianamente lavorano nelle istituzioni per difendere, anche, il valore della legalità, delle regole e della democrazia.” Parole che sembrano poter offre il fianco all’ipotesi che l’episodio possa essere in qualche modo legato a vicende su Marina d’Aequa.