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E neppure un pullover a giro collo, perchè di grandissimo film si trattò. Concetto Felliniano qui allargato con buona maniera, portando l'italianità tutta dei grandi film del neorealismo nel piatto, ricordando quando la fame del dopo guerra lasciò spazio al primo edonismo italiano, quello raggiunto grazie agli americani. Però il cibo è nostro.
La sceneggiatura evidenzia più che il dramma il divertimento. Non mi piacciono i film tristi con urla, strilli e angoscie assortite. Preferisco il divertimento e la convivialità stretta e chiusa intorno ad un tavolo, con o senza tovaglia.
Qui ce ne sono tante di battute in menù, fin troppe per ora, ma la commedia all'italiana non morirà mai, allargandosi ad immigrazioni ed importazioni.
Situazione fluida, tra le diverse declinazioni del locale che cambia volto come un grande attore, a comanda, a comando.
il Maestro scendeva da Roma al litorale romano per mangiare le telline tra un ciak e l'altro, anche sotto forma di bruschetta
Carne o pesce, ma pure la pasta, qui godono di pari dignità
Per la pizza è presto
Per bere è sempre ora
Marco: il Dolcevita con la polo
Il baccalà è il migliore
Il resto non deve disturbare. La versione è personalizzata in Porzioni Cremona
Grissini maison
Linguine con vongole, asparagi violetti di Albenga; aglio il giusto
Il locale vanta una tradizione e una meritata fama per le carni, di provenienze degne dei nostri emigranti di ritorno. Questo è un cube roll australiano.
Dall'Alto Adige al Piemonte, ci si destreggia con disinvoltura al bicchiere.
Giusta quota di proteina e di fibra vegetale; cottura da rotisseur.
Sul dolce non si transige. Dolce è dolce, è tanto per me, ma il babà però è contagioso
Stasera pizza . Il forno è a legna immagino
Torno più tardi
Albenga: La Dolce Vita, a due passi due dalla spiaggia ancora selvaggia, oggi
La Dolce Vita
50 metri avanti a sinistra
Viale Italia, 71/73, 17031 Albenga SV
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