di Filomena Baratto
Vico Equense - “L’associazione Culturale Leonardo” partecipa alla tavola rotonda su Giancarlo Siani, organizzata dall’Associazione “I Virgiliani” nell’ambito del Progetto “Sulle orme di Siani”, educare alla legalità e alla Cittadinanza attiva, che si terrà all’Hotel Aequa, sabato 13 maggio alle ore 10,30. L’incontro, patrocinato dal Comune di Vico Equense, con la partecipazione dell’Istituto Alberghiero di Vico Equense “Francesco De Gennaro” tratterà un tema scottante come quello della camorra. Leonardo, Associazione nata aiutare i giovani ad avvicinare il mondo del lavoro e dello studio e per dare più luce al loro futuro, partecipa con grande interesse al dibattito. L’incontro non poteva avvenire in una location migliore dell’Hotel Aequa, che conosceva così bene Giancarlo per essere qui di casa e dove ancora aleggia la sua anima che tutti noi abbiamo potuto conoscere. Ha dimostrato un coraggio, più di tanti altri, nella sua breve vita, appena 26 anni, che da solo basta a dare forza a tanti giovani che hanno bisogno di modelli in una società confusa e poco consona a darne, oggi. Giancarlo Siani, giornalista assassinato il 23 settembre 1985 a Napoli dalla camorra, è morto per aver fatto semplicemente il suo lavoro: quello di informare. Un lavoro svolto alla ricerca della verità e della conoscenza profonda del suo territorio. Ha descritto modi, azioni e fatti dettagliati di come nessuno mai aveva avuto il coraggio di fare nel suo ambiente, troppo per un “cronista abusivo” de Il Mattino. Ha descritto i modi di viaggiare e di diffondersi della droga, i legami tra camorra e politica, ha svelato segreti inconfessabili, ma è stato testimone anche di verità troppo grandi per essere affrontate da solo e troppo tardi per sottrarsi alla morte. Quello che Giancarlo Siani ha lasciato ai giovani è la forza del coraggio e il bisogno di verità. Cosa resta di questo ragazzo che tutti ricordiamo col suo sorriso migliore, l’aria sbarazzina su quella Mehari diventata simbolo di una morte crudele e ingiusta. Il colpevole, la colpa, la pena sono solo punte di un iceberg quando è tutto un sistema a non funzionare. Giancarlo insegna che quel giovane potrebbe essere i tanti giovani di oggi che si affacciano alla vita con entusiasmo e invece troppo presto i loro sogni vengono spezzati per restare soli con se stessi.
Colpevole può essere anche la memoria quando lascia nell’oblio momenti di storia coraggiosi come quelli di Siani. Colpevole la politica quando prende questi fatti come obolo che la vita paga alla storia. Giancarlo Siani con la sua morte ha insegnato che le coscienze vanno scosse per tirare fuori da una realtà apparentemente perbene, tutto il marcio nascosto al suo interno. Nel suo ultimo articolo le sue parole diventano quasi preghiera, un monito valido ancora oggi come allora: “Ragazzi, molto spesso bambini, già inseriti in un "giro" di droga. Per loro quale futuro? Se non diventano consumatori di eroina, se riescono a sopravvivere, è difficile che possano imboccare altre strade che non siano quelle dell'illegalità, dello spaccio diretto, dello scippo, del furto. E in provincia di Napoli lo spaccio della droga è diffuso, ramificato, controllato dai grossi clan della camorra”. Argomento quello su Siani di grande interesse sociale, alla presenza del Sindaco Andrea Buonocore, modera Maria Pia Rossignaud, direttrice Media 2000 e con la partecipazione di Paolo Siani, Presidente Fondazione Polis, Armando D’Alterio, procuratore generale di Campobasso, Arnaldo Capezzutto, giornalista de Il Fatto Quotidiano, Nora Rizzi, preside anticamorra, Salvatore Pace, consigliere Città Metropolitana di Napoli.
Vico Equense - “L’associazione Culturale Leonardo” partecipa alla tavola rotonda su Giancarlo Siani, organizzata dall’Associazione “I Virgiliani” nell’ambito del Progetto “Sulle orme di Siani”, educare alla legalità e alla Cittadinanza attiva, che si terrà all’Hotel Aequa, sabato 13 maggio alle ore 10,30. L’incontro, patrocinato dal Comune di Vico Equense, con la partecipazione dell’Istituto Alberghiero di Vico Equense “Francesco De Gennaro” tratterà un tema scottante come quello della camorra. Leonardo, Associazione nata aiutare i giovani ad avvicinare il mondo del lavoro e dello studio e per dare più luce al loro futuro, partecipa con grande interesse al dibattito. L’incontro non poteva avvenire in una location migliore dell’Hotel Aequa, che conosceva così bene Giancarlo per essere qui di casa e dove ancora aleggia la sua anima che tutti noi abbiamo potuto conoscere. Ha dimostrato un coraggio, più di tanti altri, nella sua breve vita, appena 26 anni, che da solo basta a dare forza a tanti giovani che hanno bisogno di modelli in una società confusa e poco consona a darne, oggi. Giancarlo Siani, giornalista assassinato il 23 settembre 1985 a Napoli dalla camorra, è morto per aver fatto semplicemente il suo lavoro: quello di informare. Un lavoro svolto alla ricerca della verità e della conoscenza profonda del suo territorio. Ha descritto modi, azioni e fatti dettagliati di come nessuno mai aveva avuto il coraggio di fare nel suo ambiente, troppo per un “cronista abusivo” de Il Mattino. Ha descritto i modi di viaggiare e di diffondersi della droga, i legami tra camorra e politica, ha svelato segreti inconfessabili, ma è stato testimone anche di verità troppo grandi per essere affrontate da solo e troppo tardi per sottrarsi alla morte. Quello che Giancarlo Siani ha lasciato ai giovani è la forza del coraggio e il bisogno di verità. Cosa resta di questo ragazzo che tutti ricordiamo col suo sorriso migliore, l’aria sbarazzina su quella Mehari diventata simbolo di una morte crudele e ingiusta. Il colpevole, la colpa, la pena sono solo punte di un iceberg quando è tutto un sistema a non funzionare. Giancarlo insegna che quel giovane potrebbe essere i tanti giovani di oggi che si affacciano alla vita con entusiasmo e invece troppo presto i loro sogni vengono spezzati per restare soli con se stessi.
Colpevole può essere anche la memoria quando lascia nell’oblio momenti di storia coraggiosi come quelli di Siani. Colpevole la politica quando prende questi fatti come obolo che la vita paga alla storia. Giancarlo Siani con la sua morte ha insegnato che le coscienze vanno scosse per tirare fuori da una realtà apparentemente perbene, tutto il marcio nascosto al suo interno. Nel suo ultimo articolo le sue parole diventano quasi preghiera, un monito valido ancora oggi come allora: “Ragazzi, molto spesso bambini, già inseriti in un "giro" di droga. Per loro quale futuro? Se non diventano consumatori di eroina, se riescono a sopravvivere, è difficile che possano imboccare altre strade che non siano quelle dell'illegalità, dello spaccio diretto, dello scippo, del furto. E in provincia di Napoli lo spaccio della droga è diffuso, ramificato, controllato dai grossi clan della camorra”. Argomento quello su Siani di grande interesse sociale, alla presenza del Sindaco Andrea Buonocore, modera Maria Pia Rossignaud, direttrice Media 2000 e con la partecipazione di Paolo Siani, Presidente Fondazione Polis, Armando D’Alterio, procuratore generale di Campobasso, Arnaldo Capezzutto, giornalista de Il Fatto Quotidiano, Nora Rizzi, preside anticamorra, Salvatore Pace, consigliere Città Metropolitana di Napoli.