di Filomena Baratto
Vico Equense - Gennaio quest’anno è stato freddissimo. Che cosa non ha portato: freddo, vento, neve, tramontana. E il freddo non accenna a diminuire. Siamo ormai alla fine, già intravediamo spiragli di tiepido sole sperando che non vi sia altro freddo da temere. Ci raccomandiamo al prossimo mese di febbraio facendo un po’ come la merla. La leggenda racconta che una volta i merli erano bianchi e, quando uscivano a cercare cibo, il loro piumaggio si stropicciava troppo per il freddo e il vento. D’altra parte il mese si divertiva a mandare giù bufere, quasi a voler sporcare quelle belle piume. La merla gli chiese di ridurre il numero dei giorni. Gennaio non acconsentì e rimase di 28 giorni come richiedeva il calendario romano. ( La riforma avvenne nel 713 a.C. con Numa Pompilio e solo nel 46 a.C. gennaio ebbe in prestito 3 giorni da febbraio). Così la merla, l’anno dopo, non uscì per tutto il mese, restando al caldo. Alla fine ritornò all’aperto prendendo in giro il mese che, nel frattempo, sentendosi umiliato, chiese a febbraio di prestargli un po’ di giorni, almeno tre. Fu così che gennaio aumentò le sue giornate fredde, sfidando, a questo punto, la merla. La poverina dovette riparare nella canna del camino e a freddo finito ne uscì tutta sporca di fuliggine. Da allora il suo colore fu il nero e il 29, 30 e 31 gennaio sono ritenuti come i giorni più freddi del mese, appunto i giorni della merla.
Vico Equense - Gennaio quest’anno è stato freddissimo. Che cosa non ha portato: freddo, vento, neve, tramontana. E il freddo non accenna a diminuire. Siamo ormai alla fine, già intravediamo spiragli di tiepido sole sperando che non vi sia altro freddo da temere. Ci raccomandiamo al prossimo mese di febbraio facendo un po’ come la merla. La leggenda racconta che una volta i merli erano bianchi e, quando uscivano a cercare cibo, il loro piumaggio si stropicciava troppo per il freddo e il vento. D’altra parte il mese si divertiva a mandare giù bufere, quasi a voler sporcare quelle belle piume. La merla gli chiese di ridurre il numero dei giorni. Gennaio non acconsentì e rimase di 28 giorni come richiedeva il calendario romano. ( La riforma avvenne nel 713 a.C. con Numa Pompilio e solo nel 46 a.C. gennaio ebbe in prestito 3 giorni da febbraio). Così la merla, l’anno dopo, non uscì per tutto il mese, restando al caldo. Alla fine ritornò all’aperto prendendo in giro il mese che, nel frattempo, sentendosi umiliato, chiese a febbraio di prestargli un po’ di giorni, almeno tre. Fu così che gennaio aumentò le sue giornate fredde, sfidando, a questo punto, la merla. La poverina dovette riparare nella canna del camino e a freddo finito ne uscì tutta sporca di fuliggine. Da allora il suo colore fu il nero e il 29, 30 e 31 gennaio sono ritenuti come i giorni più freddi del mese, appunto i giorni della merla.