Per i “papolimosy”, nome malgascio che potrebbe essere tradotto con pompelmo, vale lo stesso discorso delle angurie: sono belli di fuori, ma il gusto lascia molto a desiderare. A comprare questo tipo di frutta, che normalmente i locali disdegnano, si corre infatti il rischio di comprarla fuori stagione e non ancora matura. Il pompelmo che ho assaggiato io infatti era aspro e poco succoso, nello stesso modo in cui il cocomero che ho provato qualche giorno fa era poco zuccherino. In entrambi i casi, non avevo mai visto semi così grossi.
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Con il “papolimosy”, però, mi è venuto un dubbio: e se non fosse un pompelmo? E se fosse un cedro erroneamente chiamato pompelmo? Confesso che in Italia, di questi agrumi non faccio molto consumo. La descrizione del “Citrus medica” data da wikipedia, inoltre, non mi è stata di molto chiarimento. La forma del cedro non è, precisamente, tondeggiante, ma la forma non è neanche indicativa, esistendo al mondo molte differenti varietà e quindi per ora posso solo dire che assaggiarlo è stata un’esperienza deludente. La guida, come i grandi chef, pertanto consiglia: lasciate perdere il pompelmo. O cedro che dir si voglia.