Testo di Arthur Schopenhauer
Evidentemente è giunta l’ora di porre fine in Europa alla concezione ebraica della natura, almeno riguardo agli animali, e di riconoscere, risparmiare e rispettare in quanto tale l’eterna essenza che, come in noi, vive anche in tutti gli animali. Sappiatelo! Ricordatelo! È una cosa seria e non si transige, doveste riempire l’Europa di sinagoghe. Bisogna essere ciechi in tutti i sensi oppure del tutto cloroformizzati dal foetor judaicus, per non riconoscere che l’animale, nelle cose essenziali e principali, è assolutamente la stessa cosa che siamo noi, e che la differenza sta soltanto nelle cose accidentali, nell’intelletto, ma non nella sostanza, che è la volontà.
Il mondo non è un’opera raffazzonata, né gli animali sono prodotti di fabbrica per nostro uso e consumo. Simili opinioni dovrebbero essere lasciate alle sinagoghe e alle aule filosofiche, che in sostanza non sono tra loro molto diverse. La conoscenza suindicata ci mette invece nelle mani a regola circa il giusto
trattamento degli animali. Consiglio agli zeloti e ai preti di non contraddire qui: perché questa volta non soltanto la verità, ma anche la morale è dalla nostra parte.
A dispetto di ogni mitologia giudaica e intimidazione dei preti, bisogna che anche in Europa, finalmente, si imponga una verità, immediatamente certa e di per sé evidente per ogni persona di sano intelletto non obnubilato dal foetor judaicus, una verità che non può essere più a lungo celata: che, cioè, gli animali in tutti gli aspetti principali ed essenziali sono esattamente la stessa cosa che noi, e che la differenza risiede soltanto nel grado di intelligenza, cioè di attività cerebrale, che tuttavia ammette grandi differenze anche tra i veri generi di animali. La concezione ebraica del mondo animale dev’essere cancellata dall’Europa per la sua immoralità: e che cosa è più evidente del fatto che, nelle cose principali ed essenziali, l’animale è la stessa cosa che siamo noi? Per misconoscere ciò bisogna essere ciechi in tutti i sensi, o piuttosto non voler vedere perché si preferisce alla verità una mancia in denaro. La presunta mancanza di diritti degli animali, l’opinione che il nostro comportamento verso di loro non abbia valore etico, o che, come si dice nel linguaggio di quella morale, non ci siano doveri verso di loro, è una dottrina ributtante che appartiene alla brutalità e alla barbarie dell’Occidente e ha la sua fonte nel giudaismo.