Raccolta alimentare
PIETRAPERZIA. 8.500 tonnellate di alimenti. A tanto ammonta la generosità degli italiani in occasione della Colletta alimentare che si è svolta nella Penisola sabato 26 novembre. Da 20 anni l’evento di solidarietà più partecipato in Italia. A partire dal 1997 infatti, sono centinaia di migliaia le persone che si sono messe a disposizione per aiutare i più poveri. 12mila i punti vendita che hanno aderito, 140mila volontari, 5.500.000 le persone che hanno donato.
Anche Pietraperzia, nel suo piccolo ha contribuito alla realizzazione della Colletta. Le parrocchie Chiesa Madre e Madonna delle Grazie infatti sono convenzionate col Banco Alimentare e mensilmente accedono al deposito di Belpasso per ricevere alimenti per le oltre 100 famiglie assistite. Di conseguenza da tanti anni partecipano con entusiasmo alla Colletta nazionale. Nove i punti vendita aderenti (di cui uno a Caltanissetta) coperti dai 61 volontari pietrini (Despar – Nicoletti – Giaconia – Centesimo – Spampinato – Di Forti – Milazzo – Russello - Galota) di quasi tutte le associazioni e gruppi ecclesiali: ovviamente i membri della caritas interparrocchiale, e poi le Consorelle dell’Addolorata, i giovani del gruppo “Cresciamo Insieme”, alcuni confrati delle diverse confraternite cittadine, l’Azione Cattolica di S. Maria di Gesù, gli Scout, ed altri.
Nel dettaglio le derrate raccolte: Olio lt. 15; alimenti per l’infanzia kg. 40; tonno kg. 15; carne in scatola kg. 10; pelati 251,2; legumi kg. 89; pasta kg. 630; riso kg. 34; zucchero kg. 102; latte lt. 223; varie kg. 42 per un totale di kg 1496,20, appena 70 kg in meno rispetto allo scorso anno.
“L’iniziativa – commenta il parroco della Chiesa Madre monsignor Giuseppe Rabita - è una occasione per i volontari di sensibilizzarsi a donare un po’ del proprio tempo in favore di chi è meno fortunato nella vita, specialmente in questo tempo caratterizzato dalla disoccupazione e da una deriva individualistica che provoca chiusure e rifiuto nei confronti di chi ha bisogno. Ma nello stesso tempo registriamo episodi di grande generosità da chi meno te l’aspetti”.
Giuseppe Carà