Credo sia chiara a tutti non solo la stupidità, ma anche la cattiveria del commento a questa foto. Vengono associati i cani alla guerra, ovvero la sensibilità dell’udito dei cani, di molto superiore a quella umana, con i bombardamenti voluti da un’élite di guerrafondai che hanno fatto del commercio e dell’uso delle bombe il proprio business. La peregrina associazione di idee tra cani e bombardamenti porta le persone sprovvedute a pensare che i guerrafondai amino di più i cani dei propri simili. Coloro che si preoccupano di evitare paura agli animali domestici (i gatti sono la maggioranza nelle case degli italiani) si direbbe siano favorevoli ai bombardamenti, in virtù del pregiudizio secondo cui chi ama gli animali odia gli uomini, concetto squisitamente simmetrico a quello secondo cui chi è crudele con gli animali lo è anche con gli uomini. Con la differenza che il primo è falso mentre il secondo è dannatamente vero.
I botti di fine anno producono amputazioni delle mani e accecamento di occhi, come sa ogni infermiere di pronto soccorso e, sottoponendo l’organismo umano e animale allo stress dovuto agli improvvisi colpi, abbassano le difese immunitarie di chiunque, come fa di norma lo stress, oltre a spaventare animali domestici che possono in qualche modo essere tranquillizzati e animali selvatici, specie uccelli che vivono in città, che non possono essere tranquillizzati e che a volte muoiono d’infarto. Ma l’estensore del testo ha preferito tirare in ballo solo i cani, aggiungendosi a quella schiera di specisti, soprattutto preti, che non perdono occasione di condannare le - a loro dire - eccessive attenzioni che a cani e gatti vengono riservate. Lo ha detto anche l’attuale Papa rottamatore, come avevano fatto i suoi predecessori e questo ci fa capire quale sia la matrice di tale concezione: quella becera antropocentrica chiamata cattolicesimo.
A meno che il commento in oggetto non sia stato partorito dai fabbricanti di petardi, o dalla Mafia e dalla Camorra che potrebbero avere qualche interesse economico da difendere, posso inoltre ipotizzare che sia nato nella mente di chi ama le tradizioni e fa un estremo, grottesco e maldestro tentativo per evidenziare un presunto paradosso e accattivarsi le simpatie dei suoi simili, sempre pronti a dare addosso ad animali ed animalisti. Sfugge, a questa vasta schiera di ignoranti, che la sensibilità verso le creature non umane porta naturalmente a condannare la guerra e ogni altra forma di sopraffazione di uomini su altri uomini, a differenza di chi infierisce abitualmente sia sugli uomini che, ancora più facilmente, sugli animali. I cani non hanno colpa delle guerre, ma gli stupidi che fanno disinformazione e manipolazione mentale sono in qualche modo complici di coloro che con le guerre ci campano.