Piergiorgio Sagristani e Giuseppe Tito |
Fonte: Salvatore Dare da Metropolis
Sant'Agnello - Dalle frecciatine si passa alla guerra. I sindaci della penisola sorrentina si spaccano ufficialmente. Ed è ancora un duello a distanza tra il primo cittadino di Sant'Agnello Piergiorgio Sagristani e il collega Pd di Meta Giuseppe Tito a rendere sempre più profonda la frattura istituzionale. Si rischia di far saltare definitivamente qualsiasi tavolo di discussione e i margini di manovra paiono ormai ridotti. Il fuoco da giorni covava sotto la cenere. E ieri pomeriggio è divampato l'incendio politico nelle pance di Facebook. Pomo della discordia è un finanziamento concesso al Comune di Sant’Agnello dalla Città metropolitana di Napoli. Parliamo di 350 mila euro per il bando della pubblica illuminazione di via Nastro d’Argento. Sagristani, molto vicino al sindaco metropolitano Luigi de Magistris, annuncia "urbi et orbi" la fumata bianca pubblicando sia una nota a firma dell'ex pm del processo Why Not sia una fotografia in cui posa assieme alla stessa fascia tricolore partenopea col proprio vicesindaco Clara Accardi. A seguire un testo inequivocabile: «Pubblicato dalla Città metropolitana il bando di gara per la pubblica illuminazione di via Nastro d'Argento per un importo di 350 mila euro. La gara si terrà il 21marzo! Finalmente grazie al nostro impegno e ai pressanti solleciti di Clara Accardi e alla disponibilità del sindaco De Magistris avremo l'illuminazione nella strada che collega il borgo di Trasaella ai Colli di Fontanelle».
Poi un tag, ovvero una "menzione speciale" tutta in salsa social per Pasquale Esposito, l'assessore delegato proprio al rapporto con le frazioni e originario dei Colli di Fontanelle. Apriti cielo. A quel punto Tito - che già da settimane non gradiva le bacchettate arrivate da Sagristani sulla vittoria del No al Referendum, il sindaco di Meta era per il Sì - non ha esitato con chiarezza ed equilibrio a fare una tiratina d'orecchie alla fascia tricolore di Sant'Agnello: «Bisogna prima che venga approvata in consiglio metropolitano». Il commento del sindaco di Meta sembra un vero e proprio avvertimento, anche se non pare plausibile che - nelle vesti di consigliere metropolitano di area Pd e dunque non vicina a DeMa - Tito possa farsi portavoce di uno stop al progetto per Sant'Agnello. Poi silenzio, nessuna replica. Il dado sembra ormai tratto. Tito naviga a braccetto cercando sponde nel Pd regionale cercando alleanze in penisola. Uno dei suoi neo "soci" è sicuramente il sindaco di Piano di Sorrento Vincenzo Iaccarino con cui, dopo un caffè al bar Marianiello di piazza Cota, ha sancito quello che qualcuno ha definito il patto di Santo Stefano. In mezzo ci sono le ruggini tra Tito e il sindaco di Vico Equense Andrea Buonocore per la nota querelle del segretario comunale "a metà" silurato dalla sera alla mattina. A ciò va aggiunta l'intesa storica in voga tra Sagristani e Giuseppe Cuomo, primo cittadino di Sorrento. L'unico a non essere entrato nel gioco delle polemiche è Lorenzo Balducelli. Il primo cittadino di Massa Lubrense è molto vicino alle posizioni di Sagristani, non ha mai nascosto la sua collaborazione con l'ex assessore provinciale al turismo dell'Udc che, alle elezioni Comunali del 2015 lo sostenne apertamente nella battaglia vinta contro Liberato Staiano, l'ex assessore al bilancio sostenuto dall'ex fascia tricolore Leone Gargiulo.