28 Novembre - Stagioni e spazialismo transgeometrico: esposizione di Agathos a Firenze -Biblioteca Pietro Thouar inaugurazione della mostra “Universo adimensionale – stagioni e spazialismo transgeometrico” di Carlo Franzoso, in arte Agathos

Il 28 novembre alle 16 alla Biblioteca Pietro Thouar inaugurazione della mostra “Universo adimensionale – stagioni e spazialismo transgeometrico” di Carlo Franzoso, in arte Agathos, organizzata dalla Fondazione il Fiore. A fianco dell’artista salentino interverrà il matematico Enrico Giusti. Intermezzo musicale di Chiara D’Andrea con Francesco Lucchini. Coordina Maria Giuseppina Caramella. La mostra prosegue fino al 30 novembre. Ingresso libero.



Le ultime produzioni artistiche del fondatore della «transgeometria» o «geometria rifratta»: opere della serie “Stagioni” (2016), mai esposta a Firenze, della serie “Sintesi” (2016) e poi altre tele di quest’anno e di anni precedenti, tutte comprese nel ciclo continuo “Universo adimensionale”, avviato nel 2012.

E’ quanto propone la mostra di Agathos, all’anagrafe Carlo Franzoso, artista e matematico salentino, ma residente in Toscana da diversi anni, che verrà inaugurata lunedì 28 novembre alle 16 alla biblioteca Pietro Thouar di Firenze (piazza Tasso n. 3). Un’occasione per accostarsi attraverso le opere esposte e per farsi spiegare da lui stesso gli aspetti salienti del “Manifesto dello Spazialismo Transgeometrico”, contraddistinto da una numerazione dei principi alla base del movimento artistico che rimanda alla logica fuzzy (vedi sotto) e alla sequenza di Fibonacci.  Ma un momento in cui si potrà anche affrontare più in generale il tema dei rapporti fra arte e matematica, visto che accanto a questo esponente di spicco della «new mathematical art» interverrà il Prof. Enrico Giusti, insigne matematico che presiede il museo per la matematica “Il Giardino di Archimede”. L’inaugurazione, coordinata dalla presidente della Fondazione il Fiore Maria Giuseppina Caramella, che organizza l’evento in collaborazione con la biblioteca Thouar del Comune di Firenze, prevede pure intermezzi musicali della cantautrice Chiara D’Andrea con Francesco Lucchini alla chitarra ed è a ingresso libero.

L’esposizione di Agathos, che è intitolata “Universo adimensionale – stagioni e spazialismo transgeometrico” e continua fino al 30 novembre dalle 9 alle 19, accoglie in particolare una interessante selezione delle recentissime opere della serie “Stagioni”: sedici tele 40x50 cm in tecnica mista che affrontano con le lenti del nuovo linguaggio transgeometrico un tema classico della storia dell’arte quale l’avvicendarsi delle stagioni. In esposizione anche una parte delle opere in bianco e nero di “Sintesi”, più altre opere di quest’anno e degli anni precedenti, a partire dal 2012, anno in cui fu avviato il progetto “Universo adimensionale”: la ricerca, sulla scia degli spazialisti, di «un altrove capace di rappresentare lo spazio nei suoi elementi essenziali», come scrive il curatore Vincenzo Sardiello.

Per Sardiello «lo spazialismo transgeometrico si basa su una semiologia complessa che […] designa un universo in cui le leggi fisiche e matematiche vengono applicate in una descrizione puntuale e irriverente del mondo di cui lo spettatore scopre all’improvviso di non conoscere nulla e che disvela la realtà nella sua complessità rendendo lo spettatore componente creativo dell’universo che lo circonda e trasformandolo in scienziato o, forse, in artista». «La transgeometria – spiega Sardiello - si sviluppa in uno spazio pentadimensionale che, oltre alle quattro dimensioni (lunghezza, larghezza, profondità e spazio-tempo), ha una quinta coordinata, di tipo qualitativo, ma a cui corrispondono valori ordinabili, legata alle proprietà cromatiche. Tale coordinata si muove nel range fra 0 e 1 e assume valore 0 se il punto ha il colore bianco assoluto, valore 1 se ha il colore nero assoluto. Il valore della quinta coordinata non definisce la posizione del punto ma la sua colorazione, quindi la sua “individuazione”. Secondo tale impostazione “fuzzy” la geometria dell’universo adimensionale è strutturata secondo scale di sfumature di enti geometrici elementari».

«Agathos – scrive Daniele Radini Tedeschi - si rifà a quel principio che vede risolta la dualità tra colore e forma non più nella sintesi di sensazione-colore e struttura-forma, ma nell’accentuazione del colore in funzione strutturale. Da qui prendono origine le geometrie e le diverse costruzioni dell’artista atte ad esprimere i suoi pensieri e i suoi moti dell’animo. Egli riprende la concezione di scomposizione dell’immagine in blocchi, quadrati, triangoli, dipinti con pennellate nette e ben definite in modo sequenziale, come se fosse rispettata una matrice base che in virtù di multipli o sottomultipli si ripete seguendo regole fisse, matematiche e algebriche. La realtà per Agathos viene letta attraverso un logos razionale in grado di disciplinarla entro canoni, schemi; come se un ordine intellettuale prevalesse sempre sulla coscienza, su quel flusso di passioni stemperando l’impetuosità del sentimento».

Carlo Franzoso ha ricevuto il patrocinio permanente della Fondazione il Fiore.



Per ulteriori informazioni, Fondazione Il Fiore. Tel.: 055-225074





Profilo di Carlo Franzoso

Carlo Franzoso, in arte Agathos, figura di spicco del panorama artistico contemporaneo, da artista e matematico ‘eretico’, concepisce un lessico che mira ad oggettivare la relatività del pensiero ed è il fondatore della “Transgeometria” o “Geometria rifratta”. Il lavoro di Agathos, strettamente legato al percorso tracciato dagli spazialisti, si concretizza nella ricerca di un altrove, definito nel suo ciclo continuo come “Universo Adimensionale”, capace di rappresentare lo spazio nei suoi elementi essenziali. Agathos si spinge sino alla costruzione di nuove coordinate tese a codificare un paradigma interpretativo, quello transgeometrico, che schiaccia tutte le certezze e tutte le verità. Le sue intuizioni scientifiche riportate su tela sono raccolte in collezioni pubbliche e private. Il ciclo continuo “Universo Adimensionale” dopo le affermazioni internazionali a Parigi (Palazzo del Louvre), New York, Cannes (proclamato terzo artista al mondo), Praga, Barcellona, Quito (Ecuador), Montecarlo, ha percorso importanti tappe anche in Italia come il Museo della Scienza a Milano, il Palazzo pubblico di Siena, il Castello Imperiali di Francavilla Fontana. Sue opere sono esposte in permanenza al Museo del Calcolo “Mateureka” di Pennabilli (RN), al Museo della Matematica “Il Giardino di Archimede” di Firenze, al “Castello Imperiali” in Francavilla Fontana (BR), nei musei delle Contrade di Siena, nella sede della contrada del Poggiolo di Montepulciano, nel Duomo di Chiusdino. Sue monografie sono presenti e oggetto di studio presso l'Università di Harvard, la Columbia University, l'Università di Dresda, il Moma e il Metropolitan Museum di New York, il Getty Museum di Los Angeles, il Museo Reina Sofia di Madrid, lo Staatliche Museen di Berlino, il Museo Pecci di Prato. Il pensiero Transgeometrico e gli studi di Agathos sono divulgati in convegni e incontri con istituzioni culturali grazie al Centro Studi 'Agathos' diretto da Vincenzo Sardiello.





Manifesto dello spazialismo transgeometrico

Lo spazio e il tempo non esistono

La conoscenza oggettiva è un concetto astratto

Le coordinate fondamentali sono scelte soggettive

Vero e falso sono concetti sfumati

L'azione è condizionata dalla percezione

La scienza è mediata dai sensi



0. Nella nostra realtà fluida viviamo con travaglio l’impossibilità di determinare con certezza la realtà che ci circonda. Le grandi rivoluzioni scientifiche, dalla relatività alla gravità quantistica, mettono in secondo piano l’essere umano pensante.

0,01. La matematica e la logica, coalizzate nel tentativo di districare il groviglio della complessità, ci restituiscono una immagine della realtà come una serie di equazioni che, su un foglio di carta, vogliono privare l’uomo dalle suggestioni dei sensi relegandolo in un universo buio in cui il caso è il signore incontrastato.

0,02. Il nostro intento non è contraddire l’analisi scientifica, ma arricchirla.

0,03. Per quanto astratti possano essere i concetti e per quanto incomprensibile possa essere il mondo, l’uomo compie quotidianamente uno sforzo di comprensione che è basato sui limiti umani.

0,05. Dovunque c’è un uomo, c’è una porzione finita di significato.

0,08. Per decodificare e rappresentare questo frammento di significato, lo strumento che riteniamo più adeguato è la transgeometria.

0,13. La transgeometria crea un connubio tra il rigore del metodo matematico e la logica sfumata, restituendo una realtà in cui vero e falso si fondono in una geometria che dà colore e forma all’incertezza che ci circonda.

0,21. Una geometria che ha delle regole ben precise, che razionalizza e formalizza le molteplici configurazioni del reale ma che è incentrata sul soggettivismo sia di chi opera, che di chi osserva.

0,34. Da questi presupposti nasce una nuova configurazione dello spazio, che non è né quello astratto dell’analisi matematica né quello concreto del mondo della fisica, ma un essere vivente che si muove in simbiosi con l’esistenza di ogni essere umano.

0,55. Il nostro scopo è raccontare questo spazio, uno spazio conosciuto da tutti ma mai analizzato da nessuno e men che mai messo in esposizione.

0,89. Vogliamo che scienza, rigore e soggettività convivano e continuino a contribuire allo sviluppo della conoscenza.

1. Lo spazialismo transgeometrico raccoglie un’idea ontologica del mondo che, rifiutando nelle promesse metodologiche il principio di verità, sa benissimo potrebbe essere falsa.

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