Vittima un'anziana. Cartella clinica sequestrata, l'Asl: quarto caso, licenzieremo i responsabili
Fonte: Ciriaco M. Viggiano da Il Mattino
Sorrento - Da giorni accusava dolori allo stomaco, tanto che i figli avevano deciso di ricoverarla nell'ospedale Santa Maria della Misericordia. Ma una volta entrata nella sala dove si sarebbe dovuta sottoporre a radiografia addominale, è caduta dalla barella battendo la testa a terra. Da quel momento per Immacolata Spano, 88enne di Sorrento, è cominciato un calvario che si è concluso con la morte all'alba di ieri. Ora su questo caso di malasanità indagano la Procura di Torre Annunziata e i carabinieri di Sorrento, mentre l'Asl Napoli 3 Sud ha avviato un'inchiesta interna per accertare eventuali responsabilità del personale. È la tarda serata di lunedì quando l'anziana, sposata e madre di cinque figli, viene accompagnata al pronto soccorso dagli operatori del 118. Da circa dieci giorni mangia pochissimo e lamenta fitte allo stomaco. I medici la sottopongono ad analisi del sangue, elettrocardiogramma e le applicano una flebo per rimediare alla disidratazione. Il responso: gastroenterite acuta. Per confermare la diagnosi Immacolata Spano viene caricata su una barella e accompagnata m Radiologia per una radiografia addominale. Trascorrono cinque, dieci, quindici minuti. L'anziana sembra non tornare più al pronto soccorso, dove i familiari l'attendono. Dopo più di un'ora è una dottoressa a comunicare la drammatica notizia al figlio Franco: «Sua madre è caduta».
E le condizioni della donna appaiono subito piuttosto gravi: ha una ferita alla fronte, lividi sul volto, i capelli sporchi di sangue. L'incidente le ha provocato un'emorragia cerebrale. Di lì a pochi minuti la situazione precipita: l'88enne entra in coma e viene ricoverata in Rianimazione. I familiari allertano i carabinieri che, agli ordini del capitano Marco La Rovere, si precipitano in ospedale, acquisiscono sommarie informazioni da medici, tecnici e infermieri per poi sequestrare la cartella clinica e il resto della documentazione sanitaria. Obiettivo: ricostruire la dinamica dell'incidente di cui Immacolata Spano è rimasta vittima. La prima ipotesi è che la donna sia caduta dalla barella sulla quale è stata trasportata in Radiologia e alla quale nessuno aveva alzato le sponde metalliche di protezione. A far luce su questo aspetto saranno Procura e forze dell'ordine. Fatto sta che, all'alba di ieri, Immacolata Spano muore. La salma si trova ora nell'obitorio di Castellammare dove, nelle prossime ore, sarà sottoposta ad autopsia. Al momento, per questa vicenda, non ci sono indagati. A breve, però, dagli uffici della Procura potrebbero partire i primi avvisi di garanzia: un atto dovuto per chiarire le circostanze in cui l'88enne ha perso la vita. Nel frattempo, i vertici dell'Asl hanno inviato a Sorrento una commissione d'inchiesta. Il direttore generale Antonietta Costantini vuole vederci chiaro sulla quarta morte sospetta registrata nell'ospedale Santa Maria della Misericordia in poco più di un anno: «Siamo pronti a punire o addirittura a licenziare i colpevoli - fanno sapere dall'azienda - qualora dovessero esserne accertate le responsabilità».
Fonte: Ciriaco M. Viggiano da Il Mattino
Sorrento - Da giorni accusava dolori allo stomaco, tanto che i figli avevano deciso di ricoverarla nell'ospedale Santa Maria della Misericordia. Ma una volta entrata nella sala dove si sarebbe dovuta sottoporre a radiografia addominale, è caduta dalla barella battendo la testa a terra. Da quel momento per Immacolata Spano, 88enne di Sorrento, è cominciato un calvario che si è concluso con la morte all'alba di ieri. Ora su questo caso di malasanità indagano la Procura di Torre Annunziata e i carabinieri di Sorrento, mentre l'Asl Napoli 3 Sud ha avviato un'inchiesta interna per accertare eventuali responsabilità del personale. È la tarda serata di lunedì quando l'anziana, sposata e madre di cinque figli, viene accompagnata al pronto soccorso dagli operatori del 118. Da circa dieci giorni mangia pochissimo e lamenta fitte allo stomaco. I medici la sottopongono ad analisi del sangue, elettrocardiogramma e le applicano una flebo per rimediare alla disidratazione. Il responso: gastroenterite acuta. Per confermare la diagnosi Immacolata Spano viene caricata su una barella e accompagnata m Radiologia per una radiografia addominale. Trascorrono cinque, dieci, quindici minuti. L'anziana sembra non tornare più al pronto soccorso, dove i familiari l'attendono. Dopo più di un'ora è una dottoressa a comunicare la drammatica notizia al figlio Franco: «Sua madre è caduta».
E le condizioni della donna appaiono subito piuttosto gravi: ha una ferita alla fronte, lividi sul volto, i capelli sporchi di sangue. L'incidente le ha provocato un'emorragia cerebrale. Di lì a pochi minuti la situazione precipita: l'88enne entra in coma e viene ricoverata in Rianimazione. I familiari allertano i carabinieri che, agli ordini del capitano Marco La Rovere, si precipitano in ospedale, acquisiscono sommarie informazioni da medici, tecnici e infermieri per poi sequestrare la cartella clinica e il resto della documentazione sanitaria. Obiettivo: ricostruire la dinamica dell'incidente di cui Immacolata Spano è rimasta vittima. La prima ipotesi è che la donna sia caduta dalla barella sulla quale è stata trasportata in Radiologia e alla quale nessuno aveva alzato le sponde metalliche di protezione. A far luce su questo aspetto saranno Procura e forze dell'ordine. Fatto sta che, all'alba di ieri, Immacolata Spano muore. La salma si trova ora nell'obitorio di Castellammare dove, nelle prossime ore, sarà sottoposta ad autopsia. Al momento, per questa vicenda, non ci sono indagati. A breve, però, dagli uffici della Procura potrebbero partire i primi avvisi di garanzia: un atto dovuto per chiarire le circostanze in cui l'88enne ha perso la vita. Nel frattempo, i vertici dell'Asl hanno inviato a Sorrento una commissione d'inchiesta. Il direttore generale Antonietta Costantini vuole vederci chiaro sulla quarta morte sospetta registrata nell'ospedale Santa Maria della Misericordia in poco più di un anno: «Siamo pronti a punire o addirittura a licenziare i colpevoli - fanno sapere dall'azienda - qualora dovessero esserne accertate le responsabilità».