Banco di Santa Croce, un sub muore durante un’immersione

Vico Equense - C’è sgomento per la morte del sub di Torre del Greco. L’uomo sposato e padre di due figlie ieri mattina con un gruppo di amici si è immerso nelle acque della zona Banco di Santa Croce, in compagnia di altri tre amici. Purtroppo Antonio Ulloa Severino, non è mai più riemerso dalle acque: probabile che sia stato colpito da un improvviso malore. Si attendono i risultati dell'autopsia per accertare le cause della scomparsa del 49enne, ritenuto da tutti un sub esperto. Sul caso indagano Capitaneria di Porto e Procura. L’uomo era molto conosciuto e amato a Torre del Greco: la sua bacheca facebook è ricca di splendide foto e filmati sottomarini. La morte del 49enne riaccende i riflettori sulla necessità di aumentare le misure di sicurezza nell'ambito delle immersioni in mare. Le indagini delle forze dell'ordine sono volte anche nel chiarire se le quattro persone che si sono recate ieri manina nelle acque di Vico Equense avessero preso tutte le precauzioni affinché tutto potesse andare per il verso giusto. Gli inquirenti lavorano per dare risposte ai tanti interrogativi che accompagnano la vicenda. Il Banco di Santa Croce è uno straordinario paradiso sommerso, che ospita un concentrato di pesci, il famoso corallo rosso del Mediterraneo, spugne e gorgonie che il Comune di Vico Equense sta provando a disciplinare. Regolamentare in maniera efficiente questo miracolo della natura è uno degli obiettivi dell’Amministrazione comunale, che intende superare un gap concorrenziale sul piano dell’offerta turistica con i comuni vicini che già da qualche tempo hanno nella subacquea e nel relativo indotto un ricco mercato e un attrattore in più rispetto a Vico Equense. Questa formazione sottomarina è situata nel territorio di Vico Equense a una distanza di circa 0.5 miglia dal promontorio di Punta Capo d’Orlando. Già oggetto di studio da parte del mondo scientifico sin dall’ 800, negli anni 90 fu inserito all’interno del costituendo Parco Marino Punta Campanella addirittura come zona A, al pari dello scoglio del Vervece e di Vetara, in ragione della sua elevata biodiversità e per il suo fondamentale ruolo nell’equilibrio dell’ecosistema circostante.
 
Ma successivamente, per ragioni non note, il Banco fu stralciato dal parco. Nel giugno 1993, su proposta dell’associazione Marevivo, il Ministero della marina Mercantile con apposito decreto decise di istituire la Zona di Tutela Biologica Z.T.B. “Banco di Santa Croce” vietando la pesca sia professionale, sia sportiva in un’area di 300mt di diametro. In dialetto il Banco veniva chiamato "caurarusso", che significa "calderone", una specie di grosso pentolone: all´esterno infatti è costituito da una serie di guglie rocciose, disposte in circolo, con al centro una depressione di oltre 40 metri, mentre la guglia più alta è a 11 metri di profondità: per questo non si vede dall´esterno. Dalla sfolgorante gorgonia rossa, la "Paramunicea Clavata, fino al "Corallium Rubrum", il corallo rosso già raro nell´intero Mediterraneo, fino al falso corallo nero, "Gerardia Savaglia", sono queste alcune delle forme di vita che popolano questo specchio d´acqua.

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