Alle campane di Orvieto. Una poesia di Pier Paolo Pasolini

Orvieto, Le campane della Cattedrale di S. Maria Assunta
Segno dell'unico dominio, della miseria
assoluta: perché allora così incerte, molteplici,
suonate, campane, nel mattino domenicale?
Nel treno fermo, nella stazione bianca e bagnata
di questa città, chiusa nel suo vecchio silenzio,
voi portate, freschissimo, uno spasimo di vita.
Case, intorno, appartate, strade, prati, palazzi,
passaggi a livello, canali, campi nebbiosi,
sono la materia, non del vostro fugace, intatto suono,
ma di una vostra intima ed eterna dolcezza...
Vuol dire che nel fondo dello spietato potere
c'è una paura vitale, in fondo alla rassegnazione
un potere misterioso, e felice, di vita?


Da La religione del mio tempo, Garzanti, 1961

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