Don Antonio Guida |
più sfortunati e bisognosi di aiuto e di comprensione, in un tempo ormai lontano. Egli ama raccontarli con affetto e simpatia per conservarne la memoria. Il suo è anche un contributo alla conoscenza storica di un’epoca ormai lontana, quando si viveva con poco, con molto lavoro e tanti sacrifici ma fidando nella Provvidenza. Oggi invece, ricorda il prelato, siamo “passati dalle vacche magre alle vacche grasse, ma non è migliorata la qualità della nostra vita.” “ Zì Prevt” come lo chiamiamo affettuosamente, possiede una grande arguzia: sempre pronto alla battuta e all’aneddoto, ce n’è per tutti e, ad ascoltarlo, c’è sempre qualcosa da imparare. Nella chiesa - si legge nell’intervista - non va il “bizzochismo”, quelli che vanno in giro a cercare bambinelli che ridono o madonne che piangono o parlano. “Questi fenomeni – dice Don Antonio - rientrano nel devozionismo e nel tradizionalismo. Tutto ciò trasforma il cristianesimo in religione e soffoca la dimensione centrale della fede che è l’annuncio.”