“[…] Il significato dell’aggettivo madornale trova le sue ragioni nell’etimologia: si tratta infatti di un derivato dall’aggettivo latino MATERNUS ‘di madre’, da cui ha avuto luogo la forma ipotizzata MATERNALIS che ha poi subito una trasformazione in madernale (con passaggio dalla consonante sorda t intervocalica alla sonora d) per arrivare alla forma attuale madornale. Da prendere in considerazione anche la possibile sovrapposizione con l’aggettivo matronale (analogo al maschile padronale), che passa a madronale, sempre con la sonorizzazione della t, e subisce poi la metatesi in madornale, con passaggio di dro in dor a causa della tendenza di r a spostarsi alla fine della sillaba. A conferma di queste evoluzioni formali e dell’antichità del nucleo semantico, abbiamo l’attestazione delle forme matronale e madornale già nel fiorentino del Duecento per indicare il letto matrimoniale a baldacchino, enorme e massiccio. Il significato originario, con cui l’aggettivo madornale è attestato fin dal XIV secolo, è quindi ‘di madre’, con riferimento ai ‘nati da madre legittima, regolarmente sposata’, come dimostra la frequenza nell’italiano antico dell’espressione “figli madornali”: era quindi già insito in questo primo significato quello di ‘principale’, 2più importante degli altri [figli]’. Sempre nel trecento si rintracciano occorrenze di madornale anche con il significato più ampio di ‘grande, principale’. […] Lo slittamento del significato originario, più specifico e limitato di ‘figlio legittimo’, ormai del tutto sparito dall’uso, a quello più ampio e generale di ‘principale, grande’, che ancora sopravvive […] è avvenuto probabilmente anche su pressione del secondo significato dell’aggettivo, di ambito botanico e anch’esso attestato fin dal Trecento […] e tramandato anche dalla Bibbia, dove l’antico madornali (nell’espressione “rami madornali” Is. 17,6-7) sarà sostituito da fruttiferi nelle ultime versioni novecentesche. Madornali sono infatti i rami delle piante che nascono direttamente dal tronco principale, dalla ceppaia (madre), di solito molto grossi. L’aggettivo, di sicura origine colta, , passa nell’uso conservando i tratti semantici che lo rendono adatto ad accompagnare nomi di oggetto materiali di una certa grossezza, di fattura massiccia e grossolana. Da qui madornale anche come straordinario, inaudito in riferimento a fatti o eventi difficili a credersi. […]”
(Raffaella Setti, in, “La Crusca per voi” – II 2013)
(Raffaella Setti, in, “La Crusca per voi” – II 2013)