Castello Tesino, il mio paese, come tanti altri sulla linea di confine, nel maggio 1915 viene occupato dalle truppe italiane; gli abitanti sono già stati sfollati in luoghi più sicuri all’interno dell’Impero, gli ultimi rimasti vengono internati nel regno italico. Il 6 giugno 1916 il paese va a fuoco e brucia quasi completamente. I primi profughi rientrano in Tesino nei primi mesi del 1918, dopo la vittoria di Caporetto, e trovano solo rovine: tutto è bruciato, distrutto, saccheggiato.
Anche la bandiera imperiale è andata perduta, quella grande, gialla e nera, che veniva esposta nelle occasioni solenni, come il genetliaco dell’Imperatore: quello di Carlo è il 17 agosto, ma come festeggiarlo, senza bandiera?
Così, il 28 luglio 1918, il capocomune Giovanni Menato a