Una speranza nel cuore degli alternativi


Una volta gli alternativi erano chiamati figli dei fiori, fumavano spinelli e avevano idee utopistiche in fatto di modello di vita sociale. Oggi gli alternativi secondo me sono persone che si oppongono ai piani dei padroni del mondo, ovvero alla globalizzazione in tutte le sue forme, sia che si tratti di merci che di etnie. La francese Marina dal cognome che ricorda l’organo genitale maschile (non è colpa sua, poverina) ha dato una speranza a tutti noi, a tutti gli alternativi che non si adeguano al Sistema e che aspirano alla resa dei conti con il medesimo. Poter vedere la fine del predominio delle banche, dell’euro, dell’Europa Unita, della NATO, degli Stati Uniti e di tutte le fottute logge massoniche del mondo, Vaticano compreso, è il massimo che noi alternativi possiamo desiderare. Le Pen (il pene) ci ha dato una speranza, come a suo tempo ci diede il signor Trumpo, per poi mostrarci la sua vera faccia (da culo?).


Bene! A questo punto abbiamo due scenari: o Marina vince su Macrone e mantiene le promesse, o Marina perde e ci ritroviamo al punto di partenza. Se Marina vince e mantiene le promesse, la facciamo finita con questa Europa del cazzo che ci ha dato solo dispiaceri e che ha portato ad impiccarsi un sacco di persone. Se Marina vince e non mantiene le promesse, vuol dire che siamo stati presi per il culo per l’ennesima volta. Stavolta, senza vaselina! Se vince quell’altro, il burattino dei Rothschild, beh, cosa ci resta da fare, comprare qualche kalasnikov in liquidazione da qualche balcanico?




La vittoria di Marina ci farebbe risparmiare sangue e morti per le strade. Sarebbe preferibile. Nessuno ama l’idea di dover combattere casa per casa. Sparare alla polizia? No. Giammai! Ci farebbero fuori subito e ...fine dei giochi. Invece, vogliamo durare il più a lungo possibile e vedere come va a finire tutto l’Ambaradan. Siamo fondamentalmente persone pacifiche. Ma non ci piacciono le ingiustizie. Vogliamo essere lasciati in pace. Poter lavorare e tenere i soldi per noi, senza darli ai parassiti che siedono in parlamento a Roma. Vogliamo conservare la nostra razza bianca, che avrà anche tutti i difetti del mondo, ma è la nostra, l’unica che abbiamo. Se qualche negro vuole venire a vivere con noi è il benvenuto, ma per favore che non c’imponga le sue stupide superstizioni. Io che ho sposato una donna africana, so di cosa parlo, quando parlo di superstizioni.




Marina, facci sognare ancora un po’. Non ci deludere quando (e se) diventerai presidente della Francia. Siamo stufi dell’euro e di tutte le sue trappole. Draghi può andare affanculo già da ora.




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