Luciano Pignataro |
napoletana risente delle diverse dominazioni straniere che si sono succedute in città e di continue evoluzioni. Discorso a parte per la pizza, dove rivendica (difendendo a spada tratta) le origini napoletane dell’alimento. Anzi, rimarcandone in modo netto la distanza dalle altre derivazione e/o declinazioni regionali, coglie l’occasione, sebbene con la sua consueta ironia, per classificare le pizze “straniere” come focacce o altro. La pizza, dalla “ruota di carretto” a quella innovativa o ad alta idratazione, può avere stili diversi, ma rimane sempre e solamente napoletana. L’ultima parte del volume propone ricette dei piatti tradizionali, spesso nelle diverse varianti: il ragù, la minestra maritata, le paste con i legumi, la genovese, i frutti di mare, la colatura di alici, il polpo alla luciana, la sfogliatella, il babà, gli struffoli, la pastiera. Premio Veronelli 2008 come giornalista dell’anno, Luciano Pignataro è autore di numerose guide sui vini e la gastronomia, oltre che membro del comitato esecutivo della Guida Ristoranti Espresso e coordinatore di Slow Wine in Campania, Basilicata e Calabria.