Antonio Marciano |
Fonte: Fulvio Scarlata da Il Mattino
L'anagrafe degli iscritti è stata approvata. Ma solo a metà. Il partito democratico napoletano resta nel guado, mentre scoppia il caso Caserta con l'apertura dell'inchiesta della magistratura. La definizione dei nuovi iscritti doveva essere completata entro lunedì, ma neppure l'intera giornata di ieri è servita a chiudere la questione. E continua la polemica su quegli amministratori di centrodestra che improvvisamente hanno scoperto di avere ideali comuni con il Pd iscrivendosi al partito all'ultimo momento, magari on line per evitare di presentarsi fisicamente nei circoli dem. Si aspettava la decisione del Na2areno sulle iscrizioni on line. Lunedì sera c'è stato un intervento di Lorenzo Guerini per ridimensionare il caso Avellino, dove si parlava di 1000-1200 tessere online: «Alla luce delle verifiche - ha scritto il vicesegretario nazionale del Pd le tessere registrate sul web sono 529. n dato definitivo sarà certificato dall'apposita Commissione congressuale». Sembrava un buon segnale per ottenere una decisione sul tesseramento tramite internet anche di Napoli, dove sono da verificare 1700 posizioni, tra le quali quelle assai discusse di Castellammare di Stabia, Pomigliano, Mariglianella, Vico Equense, Torre del Greco e dei quartieri di Napoli Pendino e Poggioreale.
Invece la struttura nazionale dei dem non sembra più efficiente delle federazioni locali del partito e nessuna decisione è arrivata. Così l'anagrafe degli iscritti, che doveva essere completata entro lunedì scorso, è rimasta in sospeso anche ieri. Nella federazione di via Toledo ieri pomeriggio si è tornata a riunire la commissione provinciale per il congresso. «Abbiamo approvato il 60% del tesseramento - dice il segretario provinciale Venanzio Carpentieri - discutendo ricorsi e le decisioni dell'ufficio adesioni. Non abbiamo potuto completare i lavori perché mancano i dati dell'on line di Roma». In realtà c'è stato uno scontro sulle iscrizioni di esponenti del centrodestra. Una polemica in cui è diventato simbolico il caso di Vico Equense, dove si narra di un avvicinamento tra Mario Casillo e il sindaco di centrodestra Andrea Buonocore che alla fine non si è iscritto «perché come lui stesso ha detto - non sono gradito a qualcuno». La questione non è, però, finita lì e Antonio Marciano ed Enza Amato hanno scritto una lettera al segretario provinciale e a quello regionale per segnalare che «tra le richieste di adesione al Pd in quel Comune risultano persone che sono state protagoniste dei guasti che hanno portato al commissariamento del circolo ed altre che sono vicine ali' attuale governo della città». La segnalazione non deve essere bastata perché ieri Marciano ha messo un post su facebook: «Chi è vicino ad ambienti di centro destra è incompatibile con l'iscrizione al Pd. Possiamo dirlo? Possiamo cancellare queste richieste di adesione?». Un commento che ha avuto tante adesioni, segno che la questione dell'improvviso feeling tra esponenti di partiti di centrodestra e il Pd, che si è registrato anche in altre province campane, resta un problema del nuovo tesseramento. Anche perché dietro ogni sindaco o amministratore di altri schieramenti che si iscrive ai dem c'è sempre qualche capo politico che fa da regista dell'operazione. E non vuole certo mandarla in fumo per questioni ideologiche.